
Geco aveva avuto anche una denuncia da parte dell’associazione romana Villa Pamphilj per la salvaguardia e la tutela di villa Doria Pamphilj.
Geco mette la sua firma in luoghi e ad altezze che sembrano impossibili da raggiungere senza farsi vedere, senza farsi acchiappare: numerose sono state le sue apparizioni e performance anche a Roma.
L’ambizione smisurata di lasciare una traccia nelle grandi città d’Europa, di piazzare la sua firma ha spinto Geco a realizzare graffiti, sticker e adesivi e a diffonderli a centinaia in ogni luogo e sopra ogni cosa: cassonetti, muri, cartelli stradali, facciate, portoni, saracinesche e, come si diceva, su luoghi apparentemente inaccessibili, pericolosi.
Le sue sfide sono ad altissimo coefficiente di rischio e richiedono qualità tecniche e, probabilmente, fisiche eccezionali.
Alla fine la scritta GECO, particolarmente a Roma e Lisbona, è effettivamente diventata un marchio visto e riconosciuto da tutti perché diffuso in ogni luogo in migliaia di esemplari.
Chi non ha mai visto dal vivo o in foto ‘Geco ti mette le ali’ scritto in caratteri cubitali e realizzato a grande altezza in via Magna Grecia a Roma?
Dunque sembrerebbe che ‘l’imprendibile Diabolik de noantri’ possa essere stato smascherato dalla polizia municipale di Roma!
Sarà vero?
Sarà lui?
Certo non potrà essere una fredda sentenza giudiziaria a stabilire se questa denuncia sarà la fine di un imbrattatore o la consacrazione di un ardimentoso e grande artista contemporaneo.
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